Campobasso è città capoluogo della regione Molise.La città, di probabile origine longobarda, si trova nella zona compresa tra i fiumi Biferno e Fortore. Il centro storico raccoglie numerose testimonianze delle diverse epoche della città, dalla duecentesca chiesa di San Leonardo, al quattrocentesco castello Monforte, e alla neoclassica cattedrale della Santissima Trinità. Nel 2018 Campobasso è stata insignita dal Ministero dei Beni Culturali del titolo di borgo di notevole interesse storico.
La città è sede dell’Università degli Studi del Molise, dell’Arcidiocesi Metropolitana di Campobasso-Boiano, di una Scuola allievi agenti della Polizia di Stato e di una Scuola allievi carabinieri.
Chiese:
CHIESA DI SAN GIORGIO
La chiesa di San Giorgio è collocata nella parte più alta della città ad un livello del Monte
Sant’Antonio di poco più basso rispetto al castello Monforte posto sulla cima. La chiesa, che risale
all’XI secolo, ha una facciata a due salienti corrispondenti alle due falde del tetto a capanna, derivanti
dall’originario corpo ad una sola navata. La struttura ha il portale costruito su una piccola e bassa
scalinata di quattro gradini e decorato con una bella lunetta realizzata in un blocco monolitico in cui
è raffigurato l’agnello crucifero, delimitato da una cornice a bassorilievo a decorazione fitomorfa con
foglie e tralci d’uva, a sua volta sormontata da un oculo ad imbuto. Sul lato destro dell’edificio e in
posizione leggermente arretrata è stato collocato il campanile a pianta quadrangolare.

L’interno della chiesa a tre navate non conserva lo stile romanico originario ma quello tardo
barocco decorato da semplici stucchi. Sul lato sinistro si trova la cappella Ferraguto, dedicata a San
Gregorio Magno e a Sant’Agnese, costruita nel XIV secolo, a pianta quadrata sormontata da cupola
ottagonale a spicchi, decorata con affreschi risalenti al sec. XIV, raffiguranti i dottori della chiesa e
diversi episodi biblici.
Caratteristico di questa chiesa è il cimitero annesso, posto alla sinistra dell’edificio,
circondato da un muro basso su cui è praticata una finestrella sotto la quale vi è la decorazione ad
altorilievo di un teschio umano.
Nella chiesa è conservata una statua di San Giorgio, opera di Emilio Labbate di Carovilli
(IS), realizzata nel 1858. L’opera raffigura San Giorgio, patrono di Campobasso, mentre, posto su un
cavallo rampante, trafigge con una lancia il drago strisciante tra le zampe del destriero. La statua
risulta essere il gruppo equestre dalle dimensioni più ragguardevoli sul territorio regionale: è infatti
larga 78 cm ed alta e lunga 2 metri; è realizzata da più pezzi di legno poi composti e ha purtroppo
subito nel tempo molti danni, anche a seguito di atti vandalici. Restaurata di recente, è mancante
della testa del drago.
CHIESA DI SAN BARTOLOMEO
La chiesa di San Bartolomeo è situata poco più a valle rispetto a quella di San Giorgio, è
addossata alle mura di fortificazione della parte alta del colle, in cui verosimilmente si apriva una
porta di cui si conservano resti dell’imposta dell’arco. Nei suoi pressi si conserva quasi integralmente
una delle torri murarie, la Torre Terzano.

Con molta probabilità la chiesa fu costruita attorno alla metà del XIII secolo ma nel corso
dei secoli ha subito numerosi restauri, seguiti ai vari terremoti che colpirono ripetutamente la città.
Nonostante ciò, la struttura primitiva è stata conservata ed è ancora chiaramente
leggibile lo stile romanico-gotico. La sua facciata a coronamento orizzontale, palesemente tripartita
in altezza in corrispondenza delle tre navate interne, è realizzata con grossi conci squadrati di pietra
calcarea locale, presenta tre ingressi di cui quello centrale rappresenta l’elemento caratterizzante:
il magnifico portale infatti ha struttura a pseudo-protiro sorretto da due esili colonne con capitelli
tronco-piramidali, posto fra due coppie di arcate cieche. Al di sopra dell’architrave si trova una
lunetta in cui è raffigurato a bassorilievo Cristo benedicente dentro l’amigdala, posto su un trono
sorretto da due angeli. La scena è delimitata da una prima fascia con decorazione fitormorfa ed una
seconda fascia aggettante, divisa in 8 riquadri corniciati in cui sono riportati i simboli dei quattro
evangelisti, in posizione centrale, e otto figure rannicchiate, ovvero i dottori della chiesa che si
inchinano al potere di Dio, lateralmente.
Sul lato destro in posizione arretrata si innalza un compatto e massiccio campanile
distrutto dal terremoto del 1805 e successivamente ristrutturato.
L’interno della chiesa, a tre navate delineate da un sistema di archi a tutto sesto impostati
su pilastri privi di base e sormontati da capitelli geometrici, dopo un restauro che ha scelto di
eliminare le superfetazioni barocche, ha riconquistato l’aspetto verosimilmente originario con la
pietra a vista. All’interno sono conservate pregevoli sculture dell’artista campobassano Paolo
Saverio Di Zinno. L’area dell’altare è leggermente rialzata e vi si conserva una croce lapidea decorata
a bassorilievo. La croce era originariamente collocata a protezione del percorso stradale, era visibile
da diverse prospettive quindi era stata scolpita a bassorilievo su entrambe le facce, era posta a
coronamento di una colonna di cui rimane la base in un angolo del sagrato della chiesa; nel 2011 è
stata nuovamente esposta sull’altare centrale dopo essere stata restaurata dalla Soprintendenza.
La croce è di grandi dimensioni, con il braccio orizzontale lungo oltre un metro che la rende
tra le più grandi del Molise.
CHIESA DI SAN LEONARDO
La chiesa nasce nel pieno centro storico della città di Campobasso.
La struttura, in stile romanico-gotico, è databile tra il XIII e la prima metà del XIV secolo. Il portale,
con arco ogivale, ha scarsa strombatura e si compone di stipiti, pilastri e colonnine lisce.Al centro
della lunetta è raffigurato l’agnello crucifero.
Sulla sinistra del portale vi è una monofora romanica, caratterizzata da intrecci di rami e motivi
floreali, accanto alla quale è inserita una pietra con l’effige del bove.
L’accesso alla chiesa avviene attraverso una doppia scalinata a balaustra realizzata agli inizi del 1900
in sostituzione di quella precedente a due ali che era fiancheggiata da un parapetto in pietra.
L’interno della chiesa è a navata unica; su ogni lato vi è la presenza di tre nicchie separate da archi a
tutto sesto. Il presbiterio, leggermente sopraelevato, è corredato di abside e il soffitto è a capriate in
legno.

L’analisi stilistica della struttura architettonica e dei particolari decorativi della chiesa fanno pensare
che la costruzione dell’edificio possa risalire al XIII secolo, anche se le prime fonti scritte riguardanti
gli arcipreti ad essa afferenti sono della prima metà del XIV secolo. Con lo spostamento di gran parte
della popolazione nel 1300 dal monte alla parte più bassa della città, nelle vicinanze della chiesa, la
chiesa fu probabilmente ampliata e portata alle dimensioni attuali. Le fonti attestano che la chiesa
nel 1338 ospitava una confraternita laicale, mentre dal 1400 al 1829 fu chiesa collegiale. Nel 1456 fu
danneggiata dal terremoto, a causa del quale fu distrutto irrimediabilmente il campanile, mai più
ricostruito. L’altezza della mura e la collocazione della chiesa fa pensare che essa sia nata come
struttura fortificata, di epoca medievale.
CATTEDRALE DELLA SANTISSIMA TRINITA’
Nel 1504, per volere del feudatario Andrea de Capoa, fu edificata al di fuori della cerchia muraria feudale la chiesa della SS. Trinità. In essa ebbe sede la confraternita della Trinità, soppressa nel 1809, divenuta celebre nel XVI secolo per le lotte con quelli Crociati.
Distrutta dal terremoto del 1805, fu ricostruita su progetto dell’architetto Bernardino Musenga. Fu riaperta al culto nel 1829 diventando parrocchia e sede del capitolo collegiale. Nel 1860 fu chiusa al culto e utilizzata dalle truppe regolari quale caserma. Nel 1900 fu riaperta ai fedeli, diventando cattedrale nel 1927. Con lo spostamento della sede vescovile da Bojano a Campobasso l’edificio fu oggetto di ulteriori lavori. Su progetto dell’arch. Tullio Passarelli e dell’ing. Vittorio Tiberio si provvide, tra il 1927 e il 1933, all’innalzamento della navata centrale e alla costruzione dell’abside, quest’ultima contenente un affresco di buon livello di Romeo Musa raffigurante la Pentecoste.

L’interno è diviso in tre ampie navate: in quelle laterali si aprono due grandi cappelle, affrescate da Amedeo Trivisonno, mentre nella centrale è possibile ammirare, sovrastante l’altare maggiore, un elegante baldacchino sostenuto da capitelli corinzi. Nella navata di sinistra è situato il fonte battesimale di granito a forma di vasca quadrata risalente al 1745.
MUSEI
Il Museo dei Misteri è stato inaugurato nel 2006 : una realtà indispensabile per dare dignità alla
manifestazione più suggestiva e unica nella specie che si svolge a Campobasso dal 1768, la “Sfilata dei Misteri”.
Nella struttura vi sono due sale espositive e una sala proiezioni. La sala all’ingresso accoglie alcuni
costumi d’epoca e antiche testimonianze fotografiche delle passate manifestazioni nonché i cataloghi dei
personaggi più conosciuti che hanno animato la sfilata negli ultimi 40 anni; la sala principale custodisce le 13
strutture protagoniste della sfilata; la sala proiezioni mette a disposizione testimonianze video delle
manifestazioni.

I “misteri” sono vere e proprie strutture portanti create dal noto scultore Paolo Saverio Di Zinno. Sono
strutture modellate, grazie alla flessibilissima e resistentissima lega realizzata dallo stesso Di Zinno, in modo
che possano reggere il peso dei figuranti, cittadini che ogni anno volontariamente si rendono disponibili per
la sfilata, da bambini ad anziani. Ogni struttura rappresenta e celebra un “mistero” della Bibbia o un santo.
In tutto sono 13 e ognuno di essi è portato a spalla da altri volontari,
Il museo archeologico nazionale è situato nel centro storico della città, nell’antico palazzo Mazzarotta. Espone reperti provenienti dal territorio dell’antico Samnium coincidente con l’attuale regione Molise che sono riferibili a varie epoche, principalmente a quella romana. Il museo è stato fondato nel 1881.

Il materiale esposto è frutto di diverse donazioni di materiale antiquario risalenti ad epoche diverse ed originariamente organizzate dall’archeologo Antonio Sogliano nel 1889 che catalogò i reperti seguendo un criterio tipologico e ne organizzò l’esposizione secondo lo stesso criterio che ancora oggi è rispettato per i materiali allora raccolti.I materiali vanno dalla Preistoria all’epoca Alto medievale.
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