Le ipotesi e la leggenda fanno risalire le origini del paese al fiero popolo Sannita. Tutta la regione, già dal secolo IV a.C. era abitata da popolazioni italiche di lingua osca e di ceppo Sabino, vale a dire i Sanniti.
Questi erano divisi in due entità politiche: quella dei Sanniti Frentani che popolavano la fascia costiera con le città di Interamnia (Termoli), Larinum (Larino), Geronium (Gerione) e Kalena (Casacalenda) e quella dei Sanniti Pentri che occupavano quasi tutto l’entroterra del Molise con i loro centri maggiori di Aquilonia o Bovianum Vetus (Boiano – Pietrabbondante), Aesernia (Isernia), Bovianum Undecumanorum (Boiano), Saepinum (Sepino), Terventum (Trivento) e Fagifulae (Faifoli).
L’agro di Petrella era a quel tempo compreso nella pertica di Fagifulae di cui parla Plinio nella sua “Historiarum Mundi”.
Chiesa
La chiesa di San Giorgio martire, dichiarata monumento nazionale nel 1901, rappresenta una delle opere architettoniche più complesse ed enigmatiche del romanico molisano e allo stesso tempo più attraenti e misteriose. Il visitatore resta colpito dalla maestosità dell’edificio, dalla bellezza dei fregi lapidei, dalla ricchezza espressiva dei capitelli che sviluppano il tema della morte e del peccato, ma anche della resurrezione e della redenzione, fulcro centrale del messaggio evangelico.

La narrazione è però affidata ai simboli, alle «pietre parlanti», che fanno vedere l’invisibile nel visibile, vera biblia pauperum perché, nella dimensione simbolica connaturata alla mentalità e alla cultura medievali e che trae le sue origini dalla prospettiva religiosa, ogni aspetto della realtà sensibile è incompleto e rimanda a qualcosa che lo completa e gli dà senso e significato. Il monumento è tanto più affascinante perché per molti aspetti è indecifrabile e avvolto nel mistero, a cominciare dalla data di fondazione che, ricavata dalla lunetta del portale principale, ha fatto ipotizzare varie datazioni, ma forse bisogna «riconoscere la impossibilità di trarre da quella iscrizione degli elementi certi di ordine documentario» (F. Gandolfo). L’unica certezza è data da un
inventario del 1241 fatto redigere da Federico II, in cui viene citata la chiesa di San Giorgio e che pertanto costituisce il terminus ante quem. Comunque si è generalmente concordi nel ritenere che l’attuale complesso romanico di San Giorgio, in cui sono chiaramente presenti elementi erratici di epoca precedente, sia nato su una preesistente costruzione sacra di epoca longobarda (l’attuale ‘cripta’) a sua volta preceduta da una struttura di epoca bizantina, per cui è stato ipotizzato realisticamente che nella chiesa si celebrassero in un primo momento riti grecanici e che solo successivamente sia stato introdotto il rito romano-latino (F.
Bozza).
Creano un fascino enigmatico altri due elementi: la presenza di un piccolo labirinto tracciato sul primo pilastro di sinistra e una colonna monolitica della navata sinistra sotta la quale spunta un’immagine misteriosa e inquietante, interpretata da N. Pascarella come un’antica «ara sacrificale […] sembra infatti un piccolo obelisco di arte orientale, incastrato nella muratura perimetrale in luogo di un pilastro, a segnare un luogo considerato satanico».
Al di là delle interpretazioni personali e del fascino del mistero, connaturato comunque al simbolismo romanico, le analogie strutturali e simboliche, le comunanze stilistiche tra edifici situati anche a distanze considerevoli, lasciano ipotizzare una posizione strategica della chiesa lungo il percorso dei pellegrini e crociati del medioevo, consentendo anche di giustificare, in questo modo, la grandezza dell’edificio che attraverso qualche simbolo in particolare, rimanda alle pratiche cultuali del pellegrinaggio verso il santuario di S. Michele Arcangelo sul Gargano e verso la Terra Santa.

Il ricchissimo apparato iconografico immette in un percorso profondo di ascesi spirituale dalle realtà terrene a quelle eterne, dal destino perituro a quello imperituro, con chiari riferimenti alla Sacra Scrittura e a temi che coniugano l’allegoria e la patristica attraverso il linguaggio simbolico del romanico: l’aquila, la colomba, il giglio, il calice con due foglie di acanto, gli uccelli opposti e asimmetrici, l’agnello crucifero, il calice fiorito, il leone, il toro, le stelle a sei e otto punte inscritte in un cerchio, ecc.
Di particolare importanza il bassorilievo con l’effigie stilizzata di San Giorgio , tra le più antiche immagini del Santo, e il fonte monolitico battesimale : «perla dell’arte iconografica della chiesa» (Arcivescovo Padre G. Bregantini).


Impreziosisce infine la chiesa il Crocifisso ligneo del XVI secolo (fig. 6): librato in aria al di sopra dell’altare, con le braccia aperte e lo sguardo sofferente ma dolce e misericordioso, sembra accogliere con un abbraccio paterno e sotto la propria protezione tutta l’umanità.
Accessibilità cognitiva ( lavori progettati e realizzati dalla Associazione San Giorgio martire Onlus)
Realizzazione ed installazione di una mappa tattile e multisensoriale collocata nei pressi della scalinata d’ingresso al Complesso monumentale di S. Giorgi Martire. Le caratteristiche dei rilievi, dei pittogrammi e dei caratteri utilizzati la renderanno facilmente comprensibile anche da parte di persone con disabilità sensoriale di tipo visivo. Infatti i percorsi indicati, i pittogrammi, tutti i QrCode presenti, i punti cardinali e le scritte in nero ed in braille saranno in rilievo ed esplorabili tattilmente. La mappa sarà corredata da alcuni QrCode tattili di collegamento a un testo audio e video in Lingua italiana ed internazionale dei segni con sottotitoli multilingue che, oltre a raccontare e spiegare le principali caratteristiche di ciascun ambiente, conterrà una vera e propria guida al percorso museale. La mappa è realizzata utilizzando alluminio spazzolato, ipergres o resine epossidiche sperimentali particolarmente resistenti a qualsiasi agente atmosferico ed a bassa manutenzione.

Realizzazione di una App progettata con i principi del Design for All . Basata sull’idea di sfruttare una tecnologia già nota in alcune realtà culturali, ma quasi mai implementata per risolvere le problematiche legate all’accessibilità e alla fruizione delle opere d’arte. Ci si riferisce alla tecnologia beacon, una soluzione che sfrutta il Bluetooth (quindi a basso impatto energetico) per comunicare, monitorare e trasmettere informazioni a dispositivi mobili. Con un raggio d’azione variabile (da pochi centimetri a oltre 70 metri), questa tecnologia garantisce al visitatore un rapporto costante con la struttura attraverso radiofari bluetooth: dispositivi economici, a basso consumo e di semplice installazione che comunicano con telefoni e tablet. Per permettere il dialogo fra sistemi serve un’applicazione che possa decodificare le informazioni e impiegarle efficacemente. La App è stata pensata e sviluppata con l’obiettivo di migliorare l’accessibilità anche a persone con disabilità sensoriali ma quello che offre oggi quest’app per musei è anche una nuova esperienza di visita, nella quale lo spazio culturale perde la vecchia funzione di “contenitore” e diventa parte integrante della scoperta. Il “Modello Petrella” diventa, nel tempo, laboratorio sperimentale nell’attività di digitalizzazione, archiviazione, divulgazione, fruizione universale e condivisione funzionale alla creazione di un ecosistema culturale digitale tematico in grado di raggiungere nuovi target generazionali e geografici di utenti.
Rilettura teologica di tutto il complesso iconografico su pietra, all’esterno ed all’interno della Chiesa di San Giorgio martire. Il teologo gesuita padre Jean Paul Hernandez, con il supporto del gruppo di studiosi e ricercatori, da lui creato, Pietre Vive, ha studiato e restituito una rilettura del messaggio teologico, per permettere ad ogni visitatore di poter fare un percorso emozionale , individuale, una visita esperenziale.
Virtual Tour. Il sito web sangiorgiomartireonlus.com nella sezione Esperienze Digitali permette di poter vivere un’esperienza unica tra realtà e digitale.
PALAZZO GIRARDI
Il palazzo è detto dei ‘sette medici’. Ubicato nel borgo antico, ha un loggiato particolarmente suggestivo che reca la data del 1616. Qui è nato Leonardo Girardi (1825-1876) medico insigne, ma anche letterato, poeta e filosofo, a cui è intestata la Scuola secondaria di primo grado di Petrella.
TRADIZIONI
Processione del venerdì santo: i ‘Martìri’ Il rito religioso più sentito e partecipato è senza dubbio la
processione del Venerdì Santo, in cui i fedeli sono contemporaneamente spettatori e attori. In testa
al corteo ci sono i Martìri, cioè gli strumenti della passione del Signore portati da persone
incappucciate in una veste bianca. Molto suggestivo il momento in cui alla Madonna Addolorata
viene posto in braccio il Cristo morto. (Link alla galleria fotografica)

La ‘devozione’ di san Giuseppe (19 marzo) Viene ancora oggi mantenuta in occasione della festa di
San Giuseppe la ‘devozione’: l’invito era rivolto a tre persone, un uomo, una donna ed un fanciullo
anche di famiglie diverse, cui non era lecito rifiutarsi, e ad essi che rappresentavano
rispettivamente San Giuseppe, la Madonna e Gesù Fanciullo venivano serviti 13 piatti. Oggi
vengono invitate particolarmente le persone rimaste sole e bisognose di calore umano. Sono
ancora servite le 13 pietanze, ma in un clima di religiosità e di festa insieme.
Festa di S. Antonio di Padova (13 giugno): i fuochi Quella delle Laude a sant’Antonio è un rito che si
celebra in molti paesi molisani. «La sera del 12 giugno, le strade del paese son tutte un bagliore ed
un crepitar di legna prodotti dai grandi falò preparati ed accesi da moltissime famiglie davanti alle
proprie abitazioni: il fuoco, elemento rituale e ricorrente delle figurazioni collettive popolari, ben si
concilia con il pensiero cristiano nella ricorrenza del Santo. Accanto al fuoco, in scoppiettanti
pignatte e in grossi calderoni si cuociono […] ceci e pasta fatta in casa: innaffiati da buon vinello
saranno poi gustati dagli astanti sempre attorno alla fiamma e benvenuto sarà chi si aggrega alla
allegra compagnia» (A. Di Lallo). ( link alla galleria fotografica)
Pellegrinaggio a Casacalenda: Ogni anno il 2 giugno, si tiene un pellegrinaggio a piedi , da Petrella a
Casacalenda, fino al Santuario. Si attraversano boschi, campagne, si condivide il cibo, e la giornata
si chiude con la celebrazione della Santa messa presso il Santuario della Madonna della Difesa.
Evento: Romanic@mente per tutti: Presentato a Petrella Tifernina un importante progetto di digitalizzazione, fruizione e valorizzazione ( link)
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